Anche quest’anno si è tenuto a Roma il 3 e il 4 luglio, presso il Ministero della Salute, la quarta conferenza organizzata da Italia Longeva sul tema della Long Term Care (LTC). Due giornate ricche di interventi in cui si è discusso dei programmi del Governo sulla LTC, di sostenibilità economico-finanziaria, di innovazione organizzativa e trasformazione digitale ma anche di continuità assistenziale, prevenzione e assistenza domiciliare integrata (ADI).

Dai dati raccolti dal Ministero della Salute, risulta che l’Italia è ancora molto indietro nel campo dell’assistenza domiciliare: nel 2018, infatti, solo 2,7 anziani su 100 hanno ricevuto cure a domicilio con grande divario tra le diverse regioni italiane. “L’ADI, che in Italia cresce troppo lentamente, più lentamente di quanto crescano i cittadini che ne avrebbero bisogno, è il vero cortocircuito di una buona continuità assistenziale. È evidente il ritardo dell’Italia in questo campo, anche rispetto agli altri paesi europei: per 1 ora di assistenza a domicilio erogata nel nostro Pese, all’estero si arriva anche a 8-10 ore” spiega Roberto Bernabei, presidente di Italia Longeva.

Nello scenario della LTC, il Medico di Medicina Generale (MMG) assume un ruolo primario nella presa in carico del paziente e deve essere in grado di dialogare con tutta la rete territoriale affinché il percorso di cura sia gestito in modo corretto e soprattutto efficiente. È emerso però che in alcune regioni esistono difficoltà per i pazienti di raggiungere il MMG. Ad esempio in Valle d’Aosta la media per raggiungere un MMG è di 38 km, mentre in Lombardia è solo di 4 km. Risulta quindi necessario migliorare la prossimità per migliorare l’intero sistema di presa in carico e di assistenza.

È stata inoltre presentata la prima indagine sulla continuità assistenziale in Italia. Sono state individuate e presentate 8 best practice di gestione delle dimissioni difficili e 9 modelli efficienti di organizzazione delle reti territoriali, analizzando anche gli elementi regolatori, organizzativi e tecnologici che ne favoriscono la replicabilità. Per un sistema perfettamente integrato come quello che si vuole andare a delineare ricopre grande importanza l’infrastruttura informatica, al momento carente in Italia, ma essenziale per una presa in carico efficace, continuativa e sostenibile.

Altro tema trattato è stato quello della prevenzione. Bisogna investire in prevenzione e andare incontro al cittadino che sta ancora bene, puntando sui corretti stili di vita e ricordando l’importanza delle vaccinazioni.

Prevenzione, presa in carico e cura devono quindi essere considerate un percorso unico che ha come obiettivo la salute del paziente.