Marzo 2020 – Marzo 2021. È trascorso un anno dal momento in cui l’Italia si è dovuta fermare e si è trovata faccia a faccia con il Covid-19.

Abbiamo dovuto fare i conti con questo virus che ha modificato il nostro modo di vivere e la nostra quotidianità, ci ha costretti alla distanza sociale, all’isolamento e ci ha provocato incertezza, paura ed ansia. La prima ondata, seppur molto pesante dal punto di vista psicologico, portava con sé la speranza che questa situazione non sarebbe durata più di qualche mese. Ma così non è stato. La seconda ondata, invece, ha rimarcato i sintomi di depressione, di tristezza e di impotenza che ne sono scaturiti. In questa situazione di incertezza, di continue chiusure e aperture, è difficile programmare attività, porsi degli obiettivi ed essere sereni.

Nelle RSA, dove il virus ha colpito fin da subito duramente, quali sono state le conseguenze? E come stanno ora gli anziani? L’impatto del covid-19 ha avuto effetti emotivi negativi su tutti noi, ma spesso non si parla delle conseguenze che ha avuto sugli anziani, sia quelli residenti in RSA, i cui momenti di attività e socializzazione sono stati ridotti se non eliminati (nella prima ondata), sia quelli che si trovavano al proprio domicilio. Costretti, come tutti, all’isolamento ne hanno risentito molto in termini cognitivi e fisici, non avendo più la possibilità di fare attività (motoria e cognitiva) né di passare del tempo con i famigliari, accrescendo in questo modo il senso di isolamento. Molti anziani sono diventati ancora più “fragili”.

Le chiamate e le videochiamate sono state di fondamentale importanza nel periodo di maggiore criticità, e quasi tutte le RSA hanno saputo rispondere prontamente anche con stanze specifiche dedicate all’incontro con i parenti in tutta sicurezza, quali per esempio le stanze degli abbracci.

Non siamo ancora tornati ad una situazione di normalità, anche se piano piano la vita all’interno delle strutture riprende con piccoli gruppi di ospiti che si ritrovano a fare attività insieme. Speriamo che la situazione migliori sempre più, grazie anche alla somministrazione del vaccino, e che presto potremo organizzare delle vere e proprie feste con i nostri anziani.