Usa gli ostali per aprire le finestre dell’intelligenza – Papa Francesco

Questa la frase di partenza del webinar organizzato da UCID Lecco e UCID Padova che si è svolto il 29 gennaio dal titolo “RSA aperti al confronto per progredire tutti”.

Diversi i temi trattati dai vari relatori presenti, ma tutti concordi sul fatto che oggi manca una visione d’insieme tra sociale, sanitario e socio-sanitario. Ed è proprio ora, dopo la pandemia che ci ha travolti, il momento di fare e proporre insieme.

È necessario che ci sia un sistema, una visione comune e d’insieme, una cultura della cura che deve cambiare anche fuori dalle RSA dove si decidono le politiche, le regole, le norme, i finanziamenti.

Come spiegato dalla Dott.ssa Scaccabarozzi, Presidente Ucid Lecco, “ogni servizio dovrebbe saper cogliere i bisogni del singolo ed essere in grado di rispondervi in modo proporzionale. Come? Adattando soluzioni, incrementando le intensità e diversificando le modalità di risposta, anche attraverso la rete e i servizi. Le strutture non sono progettate per l’isolamento, ma per la vita sociale.”

Cosa devono fare le RSA oggi? Secondo la Dott.ssa Scaccabarozzi sono 6 i punti da evidenziare:

  1. cogliere il mutare dei bisogni
  2. adattare le strategie
  3. adeguare risorse
  4. progettare il cambiamento
  5. verificare adeguatezza
  6. se necessario riprogrammare

Sono stati poi messi a confronto due modelli, quello Lombardo e quello Veneto, che hanno alcuni elementi in comune, ma anche tante differenze: la Lombardia prevede un focus sull’offerta, mentre il Veneto, sulla domanda, che si traduce nella modalità di erogazione del Fondo Sanitario. Per la Lombardia la modalità di erogazione è a budget, cioè con la contrattualizzazione dei posti letto, mentre per il Veneto è con voucher, cioè con impegnativa alla residenzialità. Guardando invece la quota di anziani e i posti letto ogni 1000 anziani, si nota come le due regioni siano sovrapponibili ma la grande diversità è che in Lombardia il totale dei posti letto che non aveva accesso al finanziamento al pubblico a fine 2017 era di 8,3% mentre in Veneto era del 24%. Si denota quindi anche il problema del sottofinanziamento del settore socio-sanitario.

Tutti gli interventi hanno sottolineato la necessità di ripensare e innovare il sistema, INSIEME.