Il giorno 16 maggio ComfortCura, presente ad ExpoSanità, ha partecipato al convegno dal titolo “Evoluzione dei Servizi per la non autosufficienza tra residenzialità e domiciliarità” che si è aperto con l’intervento del Ministro della Salute Roberto Speranza, il quale ha dichiarato che il Fondo Sanitario Nazionale ha destinato 124 miliari di euro al SSN (8% in più rispetto all’anno precedente, i cui miliardi erano 114) e che l’assistenza domiciliare ora al 4% passerà al 10% con il PNRR. Peccato che neppure un euro dei soldi destinati dal PNRR per il comparto “salute” sarà destinato alle RSA. Questa è l’indignazione espressa da tutti i relatori del convegno.

Altro tasto dolente sono le Case di Comunità viste dai relatori come semplice “operazione immobiliare” in quanto saranno difficilmente gestibili a causa della carenza di personale. La cosa più logica sarebbe stata quella di affidare questo compito alle RSA le quali, da modello ospedale-centrico (le RSA sono diventate per lo più delle lungodegenze ospedaliere) avrebbero potuto potenziare i propri servizi per diventare dei veri centri servizi aperti al territorio al fine di poter offrire i servizi a cui le Case di Comunità sono destinate.

Tanti gli argomenti trattati nel corso di questo convegno, tra cui 1) la permanenza media in RSA che si attesta intorno ai 6 mesi (il 6% degli ospiti muore entro il primo mese); 2) il personale delle RSA dovrebbe essere specializzato in geriatria e non generico, viste la peculiarità degli ospiti; 3) la telemedicina per  coloro che sono assistiti presso il proprio domicilio e le difficoltà di utilizzo della tecnologia da parte degli anziani, oltre la mancanza di contatto umano derivante dalla visita a distanza.

Insomma, tante sono le problematiche che sono state discusse e che bisognerà ancora affrontare.