Il 31 maggio si è tenuto il webinar, organizzato da Uneba in collaborazione con SoftwareUno Zucchetti, intitolato “Digitalizzare i servizi territoriali – Modelli ed esperienze per gestire l’assistenza sul territorio”.
Questo tema è di fondamentale importanza in quanto, oggi più che in passato, c’è la necessità di avere dei sistemi digitali che si incastrino in modo efficace ed efficiente con le dinamiche operative di chi lavora sul territorio (ospedali, studi medici, Rsa, etc.). I recenti avvenimenti pandemici hanno evidenziato che è necessario un cambio del paradigma nel sistema sanitario il cui focus nell’ultimo anno e mezzo si è spostato dalle istituzioni al territorio. Questo significa riprogettare dinamicamente i sistemi, le risorse, le competenze e i servizi, ma allo stesso tempo prendersi cura attivamente delle persone ovunque esse si trovino rispetto al territorio e ai luoghi della cura.
Si dovrà auspicare a un nuovo modello di sanità e la prima bozza per la riorganizzazione dei servizi sanitari sul territorio è stata presentata da AGENAS (Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali). Il documento disegna un modello inedito i servizi socio assistenziali prendendo spunto dall’unica vera novità introdotta dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr): le Case della Comunità.
All’interno dell’unità territoriale di riferimento, che resta il Distretto Sanitario, uno ogni 100 mila abitanti, ci dovranno essere almeno 4 Case di Comunità. Esse infatti, in maniera diversificata e in base alla tipologia, avranno l’obiettivo di offrire servizi costanti con apparecchiature diverse in base al bisogno; diverse saranno anche le figure mediche; medico di medicina generale, pediatri, specialisti di ambulatorio, infermieri ed altri, anche attraverso l’uso della telemedicina. Queste molteplici figure e strutture che hanno l’obiettivo di cooperare attivamente insieme, fanno in modo che si crei una rete di servizi sanitari integrati efficiente dove la comunicazione, e quindi la trasmissione automatica dei dati tramite la cartella clinica digitale ed altri device medici, risulterà essere è un elemento essenziale.
L’elemento digitale è di conseguenza il collante per una comunicazione funzionale e quindi risulta necessaria un’adeguata formazione del personale per utilizzare le differenti App. Avere un quadro clinico del paziente da quando è a casa a quando gli viene affiancata la badante fino al cammino in RSA è un considerevole vantaggio per gli operatori in quanto possono avere un quadro clinico completo della presa in carico assistenziale.
Ovviamente gestire questo processo di digitalizzazione territoriale non sarà immediato e mettere in rete strutture, persone e utenti sarà sicuramente una sfida che richiede una vera e propria rivoluzione digitale che non include solo i sistemi informativi, ma anche personale sanitario, assistiti e processi organizzativi. In ogni caso mettere al centro il paziente e il suo progetto di salute sarà sicuramente uno dei tanti obiettivi motivatori per poter realizzare questa grande riprogettazione della rete di servizi.