Il PNRR (Piano Nazionale Ripresa e Resilienza) approvato ad aprile, prevede diversi interventi nell’ambito sanitario, tra cui la creazione delle Case di Comunità.

Le Case di Comunità saranno il luogo di integrazione tra i servizi sanitari e sociosanitari con i servizi sociali territoriali e punto di riferimento per la popolazione. Nelle case di comunità si potrà usufruire, oltre della classica visita medica, anche di servizi diagnostici per monitorare le proprie condizioni di salute, punto prelievi e punto per le vaccinazioni, prenotazione visite ed un’area di servizi integrati col Comune.

Le nuove strutture saranno in tutto 1.288, una ogni 40-50 mila abitanti, e ci sarà un medico h24, 7/7 e infermieri h12, 7/7, oltre a diverse figure specialistiche come fisioterapista, psicologo, dietista, cardiologo, etc.

Le Case di Comunità dovranno collaborare con il territorio per evitare accessi impropri negli ospedali, gestendo in particolare i pazienti anziani e cronici con più patologie. Dovranno creare una stretta sinergia con i medici di medicina generale (MMG) e i pediatri di libera scelta (PLS) che potranno utilizzare le Case di Comunità come sede ed ambulatorio. Dovranno aprire i battenti entro metà del 2026 sfruttando i due miliardi di euro assicurati dal PNRR.

Si distinguono inoltre le Case di Comunità hub dalle Case di Comunità spoke: le prime si avvarranno di MMG, PLS e infermieri di famiglia che faranno assistenza a domicilio e di specialisti ambulatoriali in grado di fare visite specifiche anche con strumentazione (ecografo, spirometria, dispositivi vari), con una presenza medica h24 – 7 giorni su 7 anche attraverso l’integrazione della Continuità Assistenziale; invece le seconde si avvarranno MMG, PLS, Specialisti Ambulatoriali Interni (SAI), Infermieri e altre figure sanitarie e sociosanitarie con presenza medica e infermieristica di almeno h12 – 6 giorni su 7.

Il Coronavirus ha mostrato i limiti di un modello incentrato sugli ospedali, facendoci riscoprire la medicina di territorio e il valore della prossimità: questa è un’occasione da non sprecare!