Le RSA svolgono un ruolo prezioso ed indispensabile nell’ambito del welfare del nostro paese, prendendosi cura degli anziani non autosufficienti. Esse costituiscono un elemento chiave ed un asse portante del sistema sanitario assistenziale in grado di alleggerire e scaricare il sistema ospedaliero focalizzato nell’affrontare le urgenze e le fasi acute delle patologie. L’emergenza causata del corona virus ce lo ha confermato: gli ospedali diventeranno strutture specializzate e dedicate alle emergenze, alle cure primarie e alla fase acuta della malattia, avvalendosi a valle di un sistema di strutture di secondo livello e diffuse sul territorio, quali le RSA. Quest’ultime, adeguatamente strutturate ed organizzate anche a livello sanitario, hanno la missione di sistematicamente decongestionare i posti letto ospedalieri, ospitando e prendendosi cura dei pazienti nelle fasi post-acute.
Pertanto le RSA del prossimo futuro diventeranno ulteriormente dei presidi territoriali indispensabili e ben integrati nel sistema sanitario, che si interfacceranno in modo sistematico e strutturale con gli ospedali e con il territorio, presidiando e soddisfacendo ad un bisogno di assistenza e di cure ben specifico.
Quando l’anziano, avendo superato la fase patologica acuta, verrà dimesso dall’ospedale, potrà quindi fare affidamento su RSA capaci di gestire adeguatamente e professionalmente una fase di presa in carico socio-sanitaria, dotati di nuclei protetti in grado di offrire un’assistenza di elevato livello, in alcuni casi anche con una valenza quasi di tipo sanitario. Nel contempo le RSA dovranno innovarsi e strutturarsi maggiormente, incrementando la loro capacità professionale medico-sanitaria per migliorare la qualità dell’assistenza prestata agli anziani, dotandosi di tutti quegli strumenti ed apparecchiature medicali volte ad agevolare il lavoro degli operatori, quali attrezzature diagnostiche, impianti di erogazione di gas medicali e sollevatori a muro, nonché di dispostivi tecnologici di ultima generazione.
Quindi, le RSA dovranno necessariamente diventare delle piattaforme sempre più specializzate da inserirsi nel tessuto territoriale al fine di decongestionare in modo adeguato gli ospedali, dedicandosi alle cure post-acute, prendendo in carico pazienti che, dopo i ricoveri ospedalieri, necessitano ancora di assistenza ma a più bassa intensità. Le RSA diventeranno dei presidi socio-sanitari di assistenza integrati con la rete ospedaliera per la degenza a medio e lungo termine, accogliendo quelle persone che non possono essere seguite al domicilio per mancanza di una rete famigliare di sostegno o perché necessitano di cure infermieristiche continue h24 e sorveglianza continua, anche notturna, e possono prevedere anche ambienti protetti, con posti dedicati a pazienti cronici o con demenza o con disturbi comportamentali. Pertanto, le nuove RSA dovranno necessariamente sorgere prevalentemente all’interno dei centri abitati, a poca distanza dai punti di riferimento sanitari, quali ospedali, integrando al loro interno possibilmente centri diagnostici e poliambulatori, nonché in prossimità dei loro utenti fruitori, ovvero in aree residenziali e ben servite da servizi e dai mezzi di trasporto, per essere facilmente raggiungibili dalla cittadinanza e dai parenti degli ospiti.
Le nuove RSA diventeranno inoltre dei presidi sanitari aperti al territorio ed un punto di riferimento per la cittadinanza per favorire l’assistenza e la cura della salute attraverso interventi di prevenzione, educazione e informazione sanitaria, influenzando positivamente la qualità della vita delle persone assistite. Avranno al loro interno un Poliambulatorio che disporrà delle tecnologie più avanzate in campo medico-sanitario per garantire un servizio completo in termini di prevenzione, analisi, diagnosi e cura, potendo svolgere check-up, esami diagnostici, visite specialistiche e cure a favore dei cittadini del territorio. Nel Poliambulatorio collaboreranno al tempo stesso MMG e medici specialisti che usufruiranno di attrezzature all’avanguardia per visite specialistiche e diagnostiche, al fine di offrire una piattaforma integrata di servizi medico sanitari completo e di qualità. Verranno così assicurati tempi rapidi e prossimità di accesso per le prestazioni al fine di poter garantire un tempestivo approccio diagnostico e terapeutico a favore dei pazienti.
Sempre nell’ottica creare un presidio aperto al territorio e alla cittadinanza, le RSA di nuova generazione dovrebbero anche essere dotate di un bar ben attrezzato, di una farmacia dove poter acquistare i medicinali ed ausili, nonché di un Centro Diurno Integrato, al fine di offrire servizi di natura semi-residenziale agli anziani e disabili (quali animazione, intrattenimento, pasti) i quali potranno usufruire dell’ospitalità della struttura pur continuando a vivere al proprio domicilio.
Le nuove RSA potrebbero anche disporre di una cucina di dimensioni più grandi per poter eventualmente preparare i pasti non solo per i residenti della struttura (ed eventualmente per gli ospiti del Centro Diurno e di un potenziale Senior Living annesso), ma anche per consentire la consegna a domicilio agli anziani del territorio che ne dovessero fare richiesta.
Si potrebbe anche prevedere la possibilità di inserire un asilo, favorendo la comunicazione ed il contatto tra gli anziani residenti nelle RSA ed i bambini e consentendo ed agevolando un modello di comunità fondato sulla conoscenza, l’interazione tra generazioni, con lo scopo di promuovere l’apertura verso il prossimo, il dialogo e l’accettazione delle diversità, attraverso momenti di animazione ed attività da svolgere insieme.
Infine, i nuovi trend demografici spingono sempre di più alla creazione di strutture di Senior Living cioè di complessi immobiliari suddivisi in miniappartamenti dotati di cucina-soggiorno, camera da letto e bagno, appositamente progettati per gli over 65 autosufficienti e semi-autosufficienti. La loro realizzazione ha lo scopo di rispondere ad un’esigenza di comfort, tranquillità e sicurezza, grazie all’applicazione di tecnologie all’avanguardia per monitorare e assistere i residenti, in quanto gli appartamenti saranno dotati dispositivi di domotica all’avanguardia, oltre all’eventuale presenza di personale medico e assistenziale, se richiesto. Si tratta di piccoli condomini che prevedono ampi spazi comuni atti a promuovere la socializzazione tra gli anziani: soggiorni comuni e sala polivalente, sala ristorante, palestra e lavanderia. Eventualmente l’RSA adiacente potrà mettere a disposizione alcuni servizi ai residenti degli appartamenti protetti, quali ad esempio pasti, servizi infermieristici e fisioterapici.