ComfortCura ha già trattato, seppur in modo marginale, l’importanza dell’integrazione delle RSA nel contesto territoriale in cui svolgono l’attività assistenziale. Ma oggi vogliamo sottolineare in modo ancor più marcato il valore aggiunto che le stesse possono portare come centri di servizi aperti alla cittadinanza.

Ancora oggi, troppo spesso, le RSA rimangono dei luoghi di cura chiusi su sé stessi. ComfortCura, invece, crede fortemente che le RSA debbano aprirsi completamente al territorio e diventare luoghi di incontro e piattaforma aperta di servizi per la cittadinanza. Non solo luoghi di cura e assistenza agli ospiti ricoverati, ma dei veri e propri presidi sanitari, quali punti di riferimento territoriali per favorire l’assistenza e la cura della salute dei cittadini attraverso interventi di prevenzione, educazione e informazione sanitaria, influenzando positivamente la qualità della vita delle persone che gravitano intorno ad esse.

Bisogna aprire le RSA al territorio promuovendo la struttura ed i servizi offerti, organizzando incontri formativi rivolti alla comunità su stili di vita, alimentazione, prevenzione, Alzheimer, ecc. Utilizzando per quanto possibile le risorse interne, si possono organizzare giornate specifiche rivolte alla prevenzione, ovvero giornate a porte aperte con visite informative, convegni, spettacoli e musica, corsi di formazione del personale (anche ECM), assistenza psicologica, corsi rivolti ai familiari, corsi per badanti che assistono a domicilio, mercatini con manufatti realizzati dai residenti, mostre d’arte, etc.

Le RSA dovrebbero essere dotate di un bar e locale di ristoro ben attrezzato, nonché di una farmacia dove poter acquistare i medicinali e ausili, aperta con orari prolungati, sette giorni alla settimana. Inoltre, le RSA devono instaurare relazioni e stringenti collaborazioni con tutti gli enti quali ospedali, associazioni, volontari, comune, parrocchia, forze dell’ordine, ma anche medici di medicina generale, scuole ed asili, diventando il fulcro della vita cittadina e presenziando anche agli eventi e fiere di paese.

Le RSA dovranno sempre più diventare presidi aperti alla cittadinanza, offrendo una vasta gamma di servizi e permettendo uno scambio continuo con il territorio.

Le RSA, se gli spazi lo consentono, potranno avere al loro interno un Poliambulatorio atto a garantire un servizio completo in termini di prevenzione, analisi, diagnosi e cura, ove le persone potranno fare check-up, esami diagnostici, visite specialistiche e cure. Nel Poliambulatorio potrebbero collaborare MMG e specialisti, usufruendo di attrezzature all’avanguardia per visite specialistiche e diagnostiche, al fine di offrire un servizio completo e di qualità. Verranno così assicurati tempi rapidi di accesso alle prestazioni, al fine di poter garantire un tempestivo approccio diagnostico e terapeutico a favore della cittadinanza.

Sempre nell’ottica di creare un presidio socio-sanitario aperto al territorio, le RSA di nuova generazione dovrebbero anche essere dotate di un centro di primo soccorso con un’infermeria per prestazioni ambulatoriali e un centro di fisioterapia con una palestra riabilitativa aperta all’utenza esterna.

Le RSA saranno anche dotate di Centri Diurni Integrati, al fine di offrire vari servizi di natura semi-residenziale agli anziani e disabili, i quali potranno usufruire dell’ospitalità e dei servizi della struttura (quali animazione, intrattenimento, pasti) con l’obiettivo di aiutarli a mantenere la propria autonomia e a continuare a vivere al proprio domicilio. I Centri Diurni, dovrebbero anche favorire l’attività fisica, sia all’interno (palestre, spazi per l’attività motoria), sia all’esterno (giardini anche terapeutici e utilizzabili per attività di giardinaggio ed attività all’aria aperta).

Inoltre le RSA potrebbero mettere a disposizione degli anziani autosufficienti un locale dove potersi incontrare per svolgere le attività da loro più apprezzate, quali gioco delle carte, bocce, cineforum, ginnastica dolce, laboratori manuali ed università della terza età.

Le RSA potrebbero anche attivare una base quale piattaforma per un servizio di assistenza domiciliare sul territorio circostante, avvalendosi di tutti i servizi sanitari e assistenziali già presenti in struttura (medici, infermieri, fisioterapisti, operatori sanitari), per poterli erogare anche a domicilio agli anziani del territorio che ne dovessero fare richiesta. La cucina della RSA potrebbe preparare i pasti non solo per i residenti della struttura, ma anche organizzarsi con la consegna a domicilio agli anziani del territorio che ne ravvisassero l’esigenza.

Inoltre, se gli spazi lo consentono, l’inserimento di un asilo al fine di favorire la comunicazione ed il contatto tra gli anziani residenti nelle RSA ed i bambini, consentirebbe ed agevolerebbe un modello di comunità fondato sulla conoscenza, l’interazione e la solidarietà tra generazioni. Lo scopo è quello di promuovere l’apertura verso il prossimo, il dialogo e l’accettazione delle diversità, attraverso momenti di animazione ed attività da svolgere insieme. Si tratta di occasioni di condivisione e mutuo apprendimento che possono apportare benefici ad entrambe le generazioni.

Nella propria esperienza pluriennale, ComfortCura ha avuto modo di interfacciarci con diverse RSA, ed alcune più di altre si sono impegnate maggiormente ad aprirsi al territorio, grazie anche all’intervento e alla collaborazione con volontari e associazioni che portano il loro fattivo contributo in termini di tempo e risorse, organizzando momenti culturali, di formazione e di animazione. Pensiamo ad esempio agli Alpini, sempre disponibili verso i più deboli, alle signore volontarie che aiutano nei vari laboratori di cucito e lavoretti manuali, di recita del rosario, ai cori di volontari che rallegrano gli anziani residenti in RSA.

Un’altra esperienza significativa è l’interscambio intergenerazionale tra le RSA, le scuole e gli asili, e nello specifico offrendo ai ragazzi delle superiori l’esperienza dell’alternanza scuola-lavoro, entrando in contatto con gli anziani in RSA per creare progetti significativi e ricchi di contenuto a beneficio sia dei ragazzi che dei residenti.

Importantissime sono le “giornate a porte aperte”, aventi come tema la prevenzione, o tematiche particolari quali l’Alzheimer, nelle quali tutte le figure professionali della Struttura si prodigano per organizzare esami del sangue, consulenze gratuite, dimostrazioni pratiche di primo soccorso, consigli in tema di alimentazione, esercizio fisico, prevenzione contro le truffe agli anziani, etc.

Quanto esposto, è possibile grazie ad una pianificazione studiata e programmata da parte della Direzione che, di concerto con tutte le figure professionali, organizza e rende realizzabili i progetti che abbiamo raccontato. Bisogna crederci, investire del tempo, delle risorse, coinvolgere i collaboratori ed avere il loro apprezzamento ed il loro appoggio. Siamo convinti che le RSA che ancora oggi faticano ad aprirsi al territorio devono impegnarsi per diventare sempre più il PUNTO DI RIFERIMENTO del territorio, ed essere presidi aperti atti a favorire la promozione della salute della cittadinanza attraverso interventi di prevenzione, educazione e informazione sanitaria, cultura, influenzando positivamente la qualità della vita di tutta la cittadinanza.