Solitamente chi soffre di una malattia mentale è visto come una persona pericolosa, da allontanare e di cui stare attenti. Queste persone vengono spesso definite con termini negativi: matto, pazzo, folle, malato di mente, instabile. Ma non ci rendiamo conto di quanto siano pesanti queste parole.
Conoscere un po’ più da vicino la condizione dei malati mentali può aiutare dunque a ridimensionare lo stigma legato a questo stato.
La Dott.ssa Valentina Pascale, che lavora presso il reparto di Salute Mentale della Casa di Cura Sant’Anna, risponde ad alcune semplici domande per imparare a conoscere meglio questa condizione che affligge un gran numero di persone.

Cos’è la malattia mentale? Si tratta di un disturbo che altera in modo significativo il modo di pensare, il controllo della sfera emozionale e il comportamento di un individuo. Questa condizione spesso compromette la sua capacità di relazionarsi con gli altri e di gestire le responsabilità della vita.

Quanto è frequente? I disturbi mentali sono frequenti più di quanto si possa pensare, colpiscono centinaia di milioni di persone in ogni parte del mondo. La depressione, ad esempio, è la causa principale di invalidità a livello mondiale. Schizofrenia e disturbi bipolari sono tra le patologie più gravi e invalidanti.
Nonostante ne sia colpita una grossa fetta della popolazione, i disturbi mentali vengono tenuti nascosti, sottovalutati e visti con sospetto” (Organizzazione Mondiale della Sanità – OMS). Secondo l’OMS, la paura di incorrere nel pregiudizio legato a una malattia mentale induce molti che ne soffrono a non curarsi.

Le persone che soffrono di una malattia mentale hanno colpa della loro condizione? È molto importante capire che i disturbi legati alla salute mentale non dipendono da debolezze personali o difetti del carattere. I disturbi mentali possono manifestarsi a prescindere da sesso, età, cultura, razza, religione, grado di istruzione o livello economico.

I disturbi mentali sono tutti uguali? No. La gravità dei sintomi può variare per intensità e durata a seconda del soggetto, del disturbo e delle circostanze.
La malattia mentale non è sinonimo di pericolosità, anzi, gli studi criminologici affermano che sono molto più frequenti i reati commessi ad opera di persone perfettamente sane, rispetto a quelli commessi da chi presenta una psicopatologia, ed affermano altresì che i malati di mente si rendono, generalmente, artefici di reati meno gravi (come i furti e le ingiurie). La malattia mentale non rende dunque la persona più pericolosa.