La Doll Therapy è una terapia non farmacologica che si basa sull’utilizzo di bambole specifiche per il trattamento dei disturbi comportamentali e psicologici nei pazienti affetti da demenza in quanto questi non riconoscono la bambola per ciò che è, ma la vedono come un bambino, qualcuno di cui prendersi cura.

I benefici dell’utilizzo di questo tipo di terapia sono molteplici e si ripercuotono sul comportamento, sull’umore, sull’affettività e sulla socialità della persona interessata da questo approccio. Queste terapie si integrano al percorso di cura, con metodologie ben precise, rappresentando anche un’alternativa al farmaco nel creare benessere. I percorsi, infatti, vengono ben strutturati con tempi di somministrazione, schede di valutazione e scale di giudizio validate a livello internazionale.

In questa terapia deve essere coinvolta l’intera l’equipe, che deve essere ben formata e preparata nonché i famigliari.  Questi ultimi devono essere informati prima dell’inizio della terapia, spiegandone i meccanismi, perché potrebbero non vedere di buon grado il proprio genitore accudire una bambola come fosse un vero e proprio bambino.

Nello specifico, l’equipe deve delineare e condividere il percorso che corrisponde alle esigenze e ai bisogni della persona affetta da demenza e successivamente deve osservare e valutare attraverso schede specifiche le reazioni dell’Ospite per capire se la bambola è uno strumento di cura adatto a quella persona. Diventa quindi molto importante la collaborazione tra le varie figure presenti in struttura.

Ad ogni anziano corrisponde una bambola che gli deve essere consegnata quando si trova in una situazione di tranquillità. Deve essere somministrata come se si affidasse un bambino con una durata non superiore all’ora/ora e mezza. Anche il ritiro della bambola segue modalità particolari: devono essere usate come scusanti le esigenze classiche dei bambini (dormire, mangiare, essere cambiato, etc.) ed è bene ringraziare sempre la persona. Inoltre bisognerebbe sempre far seguire un evento gratificante come ad esempio una merenda. Se la terapia ha funzionato si riscontrerà un rilassamento generale nell’anziano, in alcuni casi anche l’assopimento. Quando la bambola non viene utilizzata è importante che non venga lasciata in vista ed è opportuno creare uno spazio dove riporla come ad esempio una piccola nursery.

Le bambole utilizzate per questa terapia hanno caratteristiche particolari, diverse misure, generi ed etnie. Gli occhi sono molto grandi e la bocca appena accennata, mentre il peso, l’aspetto e le dimensioni sono diverse. L’utilizzo di una bambola piuttosto che un’altra dipende dalle caratteristiche del paziente e dalle necessità che la sua patologia comporta.

Tramite questa terapia l’anziano diventa protagonista, passa dall’essere accudito ad accudire lui stesso, traendone notevoli benefici.