Negli anziani i problemi all’udito sono molto diffusi e molto spesso, chi soffre di questi disturbi, è più propenso a soffrire anche di depressione. A confermarlo è uno studio condotto da un team di specialisti australiani e pubblicato sulla rivista americana “The Gerontologist”.
Lo studio ha preso in considerazione altri studi fatti in precedenza in cui sono stati coinvolti un totale di 147.148 persone dai 60 anni in sù. È quindi stato dimostrato che le persone che presentavano una forma di ipoacusia (perdita parziale del senso dell’udito) avevano il 47% in più delle probabilità di manifestare un declino cognitivo e, di conseguenza, anche depressione. Questo perché chi soffre di disturbi all’udito tende ad isolarsi perché fatica a comprendere ciò che le altre persone dicono e diventa quindi molto difficile intrattenere una conversazione, soprattutto in luoghi affollati e rumorosi come può essere una piazza o un bar. Le cause possono essere svariate come una malattia dell’apparato uditivo, un trauma o semplicemente l’età. Infatti dopo i 50 anni circa la normale funzionalità dell’udito inizia a diminuire in entrambe le orecchie, soprattutto a causa del logoramento delle cellule poste all’interno dell’orecchio.
A volte il problema può essere semplicemente causato da un tappo di cerume e può essere risolto con dei lavaggi dell’orecchio fatti da un medico, altre volte invece bisogna prendere in considerazione l’utilizzo di apparecchi acustici, previa valutazione e consiglio del medico. Al giorno d’oggi gli apparecchi in commercio sono molto piccoli, quasi invisibili quando indossati, ma soprattutto sono un grande aiuto nel far ri-sentire la persona più sicura in pubblico, evitando l’isolamento.